La mia conferenza Russofobia, russofilia, verità, prevista il 12 novembre a Torino nei locali del Polo del ‘900 è stata inopinatamente annullata. L’accusa che “spiega” l’annullamento è la stessa che ha impedito al direttore d’orchestra russo Gergiev, al baritono Abdrazaov, per citare solo gli ultimi episodi di cronaca, ossia di fare “propaganda”.
E quindi senza neppure aspettare che io tenga la mia
conferenza vengo poco democraticamente silenziato in nome della democrazia, di cui l’Occidente sarebbe il faro, mentre la Russia di Putin affoga nella “autocrazia”.
Chi sono io? Sono un “terrone” (salernitano) e vivo a Torino dal 1957, e vi ho compiuto tutti gli studi dalle Medie all’Università dove mi sono laureato con Norberto Bobbio.
Sono stato professore ordinario di Storia del pensiero politico nell’ateneo cittadino, e ho insegnato nelle Facoltà di Scienze politiche e di Lettere e Filosofia, diverse altre discipline.
Ho collaborato alla creazione dell’Archivio
storico dell’ateneo e ho inventato e diretto per un quindicennio i “Quaderni di Storia dell’Università di Torino. E tra i miei libri ve n’è uno, molto corposo, specificamente dedicato alla nostra università
(Allievi e maestri. L’università di Torino tra 800 e 900).
Ho 43 anni di docenza alle spalle, senza contare gli ultimi tre anni nei quali sono stato docente a contratto al Politecnico.
Ho presieduto per anni il più importante corso di laurea della mia Facoltà, quello in Scienze politiche.
Di Torino ho studiato la storia culturale pubblicando opere rimaste come pietre miliari, a cominciare da La cultura a Torino tra le due guerre (2000) il libro più discusso in quell’anno, vincitore di premi importanti.
Ho scritto la biografia dei tre iconici intellettuali del 900 che hanno operato sotto la Mole: Antonio Gramsci, Leone Ginzburg e ultimo Piero Gobetti, che uscirà in libreria tra qualche mese.
Ho fondato e diretto le riviste “Historia Magistra” e “Gramsciana” che escono tuttora e sono considerate testate autorevoli a livello internazionale.
Sul piano della milizia civile, dopo essere stato redattore capo del glorioso foglio di GL “Resistenza” ho fondato e diretto “Nuova Sinistra” e, anni dopo, “Nuvole”, che poi ho abbandonato. Giornalista
pubblicista del 1971 (ho ricevuto la targa per i decani dei giornalisti piemontesi”), ho collaborato intensamente per un ventennio al quotidiano “La Stampa” e ad altri quotidiani (“Corriere della Sera” “Il Sole 24 ore”, “Il Manifesto”…).
Ho pubblicato oltre 50 volumi, e miei scritti sono usciti in inglese francese spagnolo portoghese tedesco serbocroato: è appena stata pubblicata la traduzione spagnolo della mia biografia di Gramsci, per citare solo l’ultimo esempio.
Ho preso parte, sempre, alla vita culturale e al dibattito civile e politico, da indipendente, in città e sul piano nazionale.
Sono stato anche, sempre come indipendente, candidato sindaco di una
coalizione di sinistra.
Le mie posizioni di sinistra sono note a tutti, e non tocca a me sottolineare il mio peso di studioso e di intellettuale, ma credo sia universalmente riconosciuto.
Ebbene, non avrei mai (e dico mai) potuto immaginare che venisse annullata una mia conferenza nella mia città.
Era previsto anche un collegamento dal Donbass con un giornalista italiano, Vincenzo Lorusso, in quanto autore di un recente volumetto intitolato De “russophobia”, quindi persona informata e qualificata per parlare.
Ma questo era un “di più”: il cuore dell’incontro annullato era
precisamente la mia conferenza.
Dopo un comunicato di una ignota associazione ucraina e di una sigla legata al Partito radicale (che, ricordo, ha sempre sostenuto le forze di estrema destra nei Balcani e ora in Ucraina, contribuendo a
far scarcerare il responsabile dell’omicidio del nostro fotoreporter Andrea Rocchelli, nel Donbass), è scesa in campo la ben nota Pina Picierno (che ricopre la carica di vicepresidente del Parlamento UE),
la quale e ha chiesto anzi ingiunto al sindaco di Torino di far annullare l’evento. Così è avvenuto.
E io l’ho saputo da un post gongolante della stessa signora, prima che gli organizzatori me lo comunicassero.
Ora mi aspetto che la ministra dell’Università venga al mio fianco e mi faccia tenere la conferenza come ha fatto con rulli di tamburi e squilli di trombe con Emanuele Fiano (al quale nessuno aveva
vietato di tenere conferenza, ma era stato contestato dagli studenti, cosa ben diversa e che dopo
l’episodio sta girando la Penisola per godere dei frutti di quell’episodio).
Mi aspetto che il sindaco di Torino dichiari di non essere intervenuto per bloccare la conferenza. Mi aspetto che l’ANPPIA nazionale che a quanto leggo su agenzie di stampa avrebbe sconfessato la sezione locale, ente
organizzatore della conferenza, mi chieda scusa.
E aspetto le scuse anche della presidenza e della direzione del Polo del ‘900. Mi aspetto che la segretaria del PD sconfessi la Picierno. Mi aspetto un gesto di solidarietà dal mondo accademico e intellettuale, almeno cittadino.
Temo che nessuno di questi atti avverrà.
Perciò chiedo alle testate giornalistiche con le quali ho collaborato in passato o collaboro nel presente, e ai programmi televisivi delle diverse reti di quali sono stato e sono frequentemente ospite di pubblicare questa mia o di darmi spazio per esporre pubblicamente le mie ragioni nel primo momento utile.
Che ad uno storico di professione, un
accademico “togato”, frequentemente invitato a tenere lezioni in Europa e fuori (le prossime saranno a Parigi, Saragozza, Barcellona, Teheran), venga impedito di tenere una pubblica conferenza è un fatto inaccettabile, di cui sarebbe vergognoso tacere o sarebbe colpevole sottovalutare.
Angelo d’Orsi
Torino, 8 novembre 2025
Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del professor Angelo d’Orsi







L’Italia è in mano a piccoli servi che tentano, con il loro piccolo potere, di fermare chi ha uno sguardo critico sulle tematiche internazionali. È lo stesso schema dell’era Covid. Sono sempre gli stessi e falliranno ancora. Noi, invece, non dimentichiamo chi erano e chi sono i mandanti e i servi.
Un abbraccio e grande stima al professor D’Orsi. È anche un onore essere silenziati da questa orda di ignoranti in malafede.
Tutta la mia solidarietà al professor Angelo D’Orsi.
Tira davvero, e sempre più, una pessima aria.
aria di regime dittatoriale
Credo che i mille problemi in cui si dibatte l’Italia, l’Europa, il mondo siano i frutti marci della crassa ignoranza che imperversa. Per avere un posto al sole oggi devi essere un servo sciocco , parlare per slogan, avere scarsa morale e nessuna etica. Caro professore la sua cultura, le sue competenze, il suo amore per la verità e la libertà sono i suoi limiti ed il suo handicap! con stima
aspetto un monosillabo dai verbosi colleghi de professore Angelo d’Orsi, ma vedo che, al contrario, ritengono che il silenzio è d’oro.
Era già evidente, alle menti meno sprovvedute, che il fascismo non ha colore; ne abbiamo ogni giorni sempre più la conferma.
Ritengo ingiusto il comportamento di certi personaggi nei confronti del professor Angelo d’Orsi, persona acculturata, seria e stimata. Silenziare la sua voce, è come spegnere una luce dove imperversa tanto buio.
Solidarietà al grandissimo prof. D’Orsi , uno dei luminari dell’ università italiana e non solo. Mi suona comunque strano che una mezza calzetta come la Picierno abbia così tanto potere, ma siamo in Italia, perciò…….
Viviamo una situazione senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale. Non ci sono parole, discriminazione, censura e sanzioni contro il popolo russo e chi non accetta questa situazione ignobile. Io stesso mi trovo tutt’ora censurato per aver usato l’immagine “il popolo russo non è il mio nemico”. Posso non essere nemico invece di Nethanyau. I collaborazionisti italiani a pancia bassa per reprimere ogni espressione contraria alla narrazione occidentale sulla guerra russo-ucraina. C’è in gioco qualcosa di enorme che sperando di sbagliarmi, è la preparazione all’entrata un guerra.
professor D’Orsi non se ne curi,se i vari quaquaraquà come la picierno (non uso la maiuscola x dovere) riescono a fare ciò, è perché oramai il livello di codesti codardi ha raggiunto il minimo storico,Possono scavare ancora un po’ vista la loro inetta inutilità,ma credo siano agli sgoccioli,il tempo a loro disposizione sta per finire.tutta la mia stima professore