Yuri Previtali, Bologna chiude Villa Paradiso ma apre ai fascisti

Bologna chiude Villa Paradiso ma apre ai fascisti

In questi giorni Villa Paradiso, che aveva una convenzione comunale dal 2018, ha dovuto abbandonare la sua storica sede di via Emilia Levante. Il centro sociale di Bologna era entrato nella bufera quando nel gennaio del 2024 il centro doveva ospitare la proiezione del film russo “Il Testimone”, un film che l’Occidente aveva ritenuto “un film di propaganda”.

Lo stop alla proiezione del film arrivò direttamente dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ricordò che Villa Paradiso occupava un locale comunale in convenzione con il comune e quindi non poteva permettersi di proiettare un film “scomodo” in uno spazio istituzionale. La polemica derivata dallo stop alla proiezione de “Il Testimone”, provocò anche una spaccatura nella maggioranza cittadina, tra Verdi e centrosinistra.

Il 14 giugno però uno spazio istituzionale, il Centro Interculturale Zonarelli, ospiterà parte della trasferta bolognese di Yuri Previtali, italiano arruolato nelle forze armate ucraine. Previtali è stato più volte intervistato da youtuber e giornalisti sulla sua esperienza e recentemente alcuni media italiani lo avevano addirittura dato per morto, notizia poi smentita. L’evento del 14 giugno è promosso anche dal partito politico Italia Viva.

La cosa interessante è però il fatto che la pagina Voxkomm su X, già diverse settimane fa, aveva scoperto alcune simpatie politiche di Previtali, che toccavano negli anni scorsi il neofascismo, poi moderato in una simpatia politica per la Lega. Voxkomm aveva pubblicato i commenti Facebook di Previtali, che inneggiava a Mussolini e solidarizzava con gli arrestati neonazisti con l’immagine di un Mein Kampf con tanto di svastica.

Questo episodio fa riflettere. Villa Paradiso viene scacciata da una sede istituzionale e la convenzione con il comune di Bologna non viene rinnovata perché accusata di aver ospitato eventi “filorussi”, mentre un cittadino italiano arruolato con un esercito straniero, in possibile violazione della legge italiana e con chiare simpatie neofasciste, viene ospitato in una sede istituzionale senza che questo causi nessun problema.

E’ questa la filosofia di Matteo Lepore?

IR

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