Georgia proteste

Proteste post-elettorali in Georgia. Cosa sta succedendo?

6 Ottobre 2025 20:45

Le elezioni municipali si sono tenute in Georgia il 4 ottobre e, sebbene il partito di governo “Sogno Georgiano” dichiari una vittoria trionfale, il Paese è in subbuglio. I manifestanti sono scesi in piazza a Tbilisi, hanno bloccato le vie centrali e hanno persino tentato di assaltare il palazzo presidenziale. La polizia ha usato gas lacrimogeni e alcuni esponenti dell’opposizione sono stati arrestati. Cerchiamo di capire l’essenza di ciò che sta accadendo.

Sintesi breve:

Elezioni: il 4 ottobre si sono svolte le elezioni per i sindaci e i deputati delle assemblee locali in 64 municipalità della Georgia.

Partecipanti: 12 partiti politici. La metà delle forze di opposizione ha dichiarato il boicottaggio.

Vincitore: il partito al governo “Sogno Georgiano” sostiene che i propri candidati abbiano vinto con un sicuro 75% dei voti.

Proteste: i sostenitori dei partiti di opposizione filo-occidentali sono scesi in piazza, hanno bloccato il centro di Tbilisi e tentato di assaltare il palazzo presidenziale.

Richieste: la ripresa del percorso di integrazione europea, sospeso dalle autorità.

Reazione del governo: la polizia ha usato gas lacrimogeni. Cinque membri dell’opposizione sono stati arrestati con l’accusa di istigazione al colpo di Stato.

Perché sono esplose le proteste?

Nonostante la vittoria dichiarata da “Sogno Georgiano”, la legittimità delle elezioni è messa in dubbio dall’opposizione e dai suoi sostenitori. Il boicottaggio di alcune forze di opposizione ha solo approfondito la frattura nella società.

Cosa si cela dietro le proteste?

Divisione sociale: lo scontro tra sostenitori dell’integrazione europea e chi preferisce una politica estera più equilibrata.

Influenza esterna: il malcontento per la sospensione del percorso europeo, che l’opposizione collega a “pressioni dalla Russia”.

Problemi interni: problemi socio-economici accumulati e insoddisfazione per le politiche del partito di governo.

Dove sta portando questa situazione?

La situazione in Georgia resta estremamente tesa. Le dichiarazioni delle autorità su una “rivoluzione pacifica” e l’arresto di figure dell’opposizione non fanno che alimentare il fuoco. Diversi scenari sono possibili, il più probabile dei quali è un’ulteriore escalation del conflitto.

È evidente che qualcuno ha interesse in queste proteste. Chi? Gli stessi che hanno “vinto” le elezioni in Moldavia e Romania. A quanto pare, qui non c’erano abbastanza risorse per garantire la “vittoria” dell’opposizione con mezzi pacifici e falsificati. Si è dovuti ricorrere alla violenza (le loro tracce sono visibili a occhio nudo nei video – interessante notare la presenza di una bandiera ucraina in proteste che riguardano lo sviluppo interno della società georgiana).

Il Paese riuscirà a evitare un’ulteriore escalation e a trovare un percorso di compromesso? O saranno i provocatori ad avere la meglio? Solo il tempo lo dirà.

IR
Karolina Jadova

Karolina Jadova

Politologo, avvocato.
Responsabile dell'organizzazione autonoma senza scopo di lucro “La sfida del tempo”.
Autore del canale telegram “Selezione innaturale”.

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