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Settembre da record per i deepfake in Russia: cresce l’allarme per i video falsi

6 Ottobre 2025 14:38

Il 2025 si sta rivelando un anno di svolta per i deepfake in Russia, e non certo in senso positivo. Nei primi nove mesi sono stati scoperti 342 video manipolati e diffusi in rete con lo scopo di ingannare il pubblico. Un numero che fa impressione se paragonato al 2024, quando in dodici mesi se ne erano registrati soltanto 84. Secondo le stime, a fine anno la quantità di contenuti falsi potrebbe essere cinque volte superiore rispetto allo scorso anno.

Un’esplosione senza precedenti

Il fenomeno non si è limitato a crescere: ha avuto un’impennata improvvisa. Solo in agosto sono stati individuati 63 deepfake, pari a oltre tre quarti di tutti quelli prodotti nel 2024. A settembre il dato ha segnato un nuovo massimo storico, con 65 video falsi scoperti in un solo mese. «Dal 2024 i deepfake aumentano di trimestre in trimestre e la loro qualità cresce grazie allo sviluppo delle tecnologie di generazione video», spiega Sergej Maklakov, responsabile del contrasto alla disinformazione per l’associazione Dialogo Regioni.

Non solo più deepfake, ma anche più spettatori

La quantità di copie e condivisioni è aumentata ancora di più. Nel 2025 sono già state rintracciate 55 mila repliche di deepfake, quasi sei volte in più rispetto a tutto l’anno precedente. Le visualizzazioni hanno raggiunto quota 122 milioni, triplicando i numeri del 2024.

I bersagli: governatori e funzionari pubblici

Quasi l’80% dei deepfake ha avuto come protagonisti governatori regionali o altri funzionari statali russi. Il più colpito è stato Vjačeslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod, finito al centro di 15 video falsi. Dietro di lui figurano Igor Babushkin (Astrakhan) e Roman Busargin (Saratov) con 10 casi ciascuno, Aleksej Russkich (Ul’janovsk) e Igor Artamonov (Lipetsk) con 8, e ancora i governatori di Kaliningrad, Irkutsk e Nizhnij Novgorod con 7 casi a testa. Vittima di manipolazioni anche il capo del Daghestan, Sergej Melikov. Non sono mancati, inoltre, deepfake realizzati con funzionari bielorussi e volti noti della musica pop russa.

Falsi sempre più realistici

Il problema principale è che questi video sono ormai indistinguibili per un occhio comune. Per riconoscerli servono strumenti tecnici, come il sistema “Zefir” sviluppato da Dialogo Regioni. Finora per creare un deepfake era necessario un video originale su cui sovrapporre audio e immagini manipolati. Ma le nuove tecnologie in arrivo renderanno possibile generare contenuti falsi da zero, senza materiale di partenza, complicando ancora di più il lavoro di chi si occupa di verifica delle informazioni.

Un forum per trovare risposte

Il tema sarà al centro del forum internazionale Dialogo sui fake 3.0, in programma a Mosca il 29 ottobre. All’incontro parteciperanno oltre duemila persone provenienti da 80 Paesi: rappresentanti istituzionali, giornalisti, esperti di media e fact-checker. L’obiettivo è fare il punto sulla minaccia dei deepfake, scambiarsi esperienze e discutere possibili strategie di contrasto, prima che il fenomeno diventi incontrollabile.

IR

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