Valdai Putin

Cosa ha detto Putin a Valdai?

Il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato giovedì a una lunga sessione del Club di Discussione Valdai, a Sochi. Per quasi quattro ore ha parlato a tutto campo, alternando un discorso programmatico, un confronto con il pubblico e risposte alle domande dei giornalisti. I temi sono stati quelli più caldi dell’attualità: la guerra in Ucraina, i rapporti con gli Stati Uniti, la trasformazione dell’ordine mondiale e quello che lui definisce il declino dell’Occidente.

Secondo Putin, il mondo sta vivendo “cambiamenti rapidi e drastici”, e l’ascesa di un ordine multipolare sarebbe la conseguenza diretta delle politiche egemoniche occidentali. “Il multipolarismo – ha detto – è la risposta ai tentativi di costruire una gerarchia globale con l’Occidente al vertice. Il fallimento di questo progetto era solo questione di tempo”.

Il presidente russo ha attaccato il modello democratico occidentale, definendo le procedure elettorali ormai una “farsa”. Come esempio ha citato la Romania, dove nel 2024 la Corte Costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali per irregolarità e ingerenze esterne. Ha accusato inoltre istituzioni come l’OSCE di essersi politicizzate e ha affermato che l’Unione Europea non rappresenta più quel “centro di civiltà” che era un tempo.

Alle accuse di voler attaccare l’Europa o la NATO, Putin ha replicato con sarcasmo: “Rilassatevi, dormite tranquilli, oppure affrontate i vostri problemi”. A suo avviso, i veri nodi che l’Europa dovrebbe risolvere sono la crisi migratoria e le difficoltà economiche.

Sul piano militare, ha ribadito che la Russia non può permettersi debolezza. La guerra in Ucraina, ha sostenuto, ha trasformato l’esercito russo in una forza tra le più pronte al mondo, capace di adattarsi rapidamente. “Se siamo in guerra con l’intero blocco NATO – ha detto – dobbiamo essere sicuri di noi stessi. E lo siamo”.

Non sono mancati riferimenti polemici. Putin ha accusato la Francia di “pirateria” dopo il sequestro di una petroliera sospettata di appartenere alla cosiddetta “flotta ombra” russa, destinata ad aggirare le sanzioni. Ha minimizzato l’episodio come un diversivo per distrarre l’opinione pubblica francese dai problemi interni, ma ha avvertito che in mare il rischio di collisioni “crescerà in modo netto”.

Riguardo alle dichiarazioni di Donald Trump, che aveva definito la Russia una “tigre di carta”, Putin ha detto di ritenere che si trattasse di un commento ironico. Ha sottolineato che la realtà sul terreno dimostra il contrario, rivendicando le perdite inflitte all’esercito ucraino. Allo stesso tempo, ha apprezzato l’atteggiamento dell’attuale presidente americano, che a suo dire si dimostra disposto ad ascoltare le posizioni di Mosca.

Sul fronte armamenti, ha lanciato un monito contro l’eventuale consegna all’Ucraina di missili da crociera Tomahawk. Un passo del genere, ha detto, non cambierebbe l’andamento del conflitto ma segnerebbe “una nuova fase di escalation”, con il rischio di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti.

Putin ha infine commentato l’assassinio dell’attivista conservatore americano Charlie Kirk, ucciso nello Utah da un cecchino. Ha definito l’episodio “un crimine odioso” e un segnale della profonda spaccatura che attraversa oggi la società statunitense.

IR
Andrea Lucidi - Андреа Лучиди

Andrea Lucidi - Андреа Лучиди

Reporter di guerra, ha lavorato in diverse aree di crisi dal Donbass al Medio Oriente. Caporedattore dell’edizione italiana di International Reporters, si occupa di reportage e analisi sullo scenario internazionale, con particolare attenzione a Russia, Europa e mondo post-sovietico.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Attualità

Don't Miss