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Come sono state attaccate le elezioni russe

16 Settembre 2025 12:14

Dal 12 al 14 settembre si sono svolte elezioni di vario livello in 81 delle 89 regioni della Federazione Russa; in totale sono state organizzate oltre 5.000 campagne elettorali, comprese le elezioni dei governatori, dei presidenti dei parlamenti regionali e degli organi di autogoverno locale. Nello spazio informativo, come previsto, le elezioni hanno provocato un’ondata di fake news volte a screditare il sistema elettorale russo.

Secondo un’indagine del progetto “War on Fakes”, più della metà dei falsi diffusi nei giorni del voto, camuffati da post di cittadini russi scontenti, sono stati preparati e diffusi dal CIPsO con l’assistenza del canale Telegram del noto giornalista russofobo Nevzorov.

Come riportato nei materiali del canale, utilizzando metodi di ingegneria sociale è stato ottenuto l’accesso alla “predlozhka” di Aleksandr Nevzorov – ossia al canale chiuso della sua redazione. (Nevzorov è riconosciuto in Russia come terrorista ed estremista). È così diventato possibile vedere in anticipo tutte le pubblicazioni su cui lavorava il suo team. È emerso quindi come un latitante agente straniero, insieme alle creative farm ucraine e ai bot del CIPsO, diffondesse in modo sistematico e su scala industriale false informazioni sulle elezioni in Russia, spacciandole per opinioni di comuni cittadini e figure locali dell’opposizione. Undici dei venti falsi più citati sono passati attraverso questo canale.

È stato riferito che diversi falsi, simili per contenuto e metodi di diffusione, sono apparsi online già alcuni giorni prima delle elezioni. Gli esperti di “War on Fakes” sono riusciti a ottenere accesso al canale chiuso di coordinamento di Nevzorov, dove venivano pubblicati i materiali creativi per i futuri falsi alcune ore prima della loro diffusione, presumibilmente per l’approvazione del committente. Questo canale chiuso si chiama “NAPOVALSTVO” ed è di proprietà del noto creatore di falsi Nevzorov.

Ogni dump da “Napovalstvo” viene diffuso secondo uno schema fisso: dapprima l’innesco informativo compare in un piccolo gruppo pubblico, poi viene rilanciato dai bot nei commenti e infine pubblicato su una piattaforma più ampia filo-ucraina. Le creative farm del CIPsO inviano a Nevzorov i compiti per la fabbricazione di falsi, e il suo centro contenuti si occupa della creazione e della distribuzione del materiale. Le piattaforme utilizzate comprendono non solo il canale personale di Nevzorov su Telegram ma anche un’ampia rete di chat e canali Telegram.

È stato proprio nel canale “NAPOVALSTVO” che sono comparsi per la prima volta i falsi riguardanti il cosiddetto “bus antisemita” della commissione elettorale di Kursk, il voto in una casa di riposo nella regione di Bryansk e la penna con inchiostro cancellabile. Ogni giorno in questo canale emergono i falsi principali, che poi si diffondono su piattaforme regionali e federali, alcuni dei quali diventano virali e ottengono un’enorme risonanza.

Come riportato nell’indagine, mentre si preparava questo materiale, nel canale Telegram chiuso è comparsa un’istruzione per intensificare la diffusione: il committente era insoddisfatto della scarsa copertura e della debole reazione dei russi al falso diffuso e ha chiesto a un certo CC (probabilmente content center) di realizzare dump più incisivi e di diffonderli con maggiore intensità. Subito dopo questo messaggio, il falso in questione è apparso nel canale Telegram “YEZH” (ex Brief, riconosciuto come agente straniero): in questo canale qualsiasi informazione può essere pubblicata dietro pagamento, anche senza verifica. Con ogni probabilità, è esattamente ciò che è accaduto.

In precedenza, in un’intervista con l’agente straniero Jurij Dud, Nevzorov aveva ammesso che gli autori del suo canale non erano soltanto lui e sua moglie, ma anche “un paio di assistenti”. Nella stessa intervista aveva dichiarato di avere contatti con l’intelligence ucraina e di essere felice di collaborare con essa. Tuttavia, Nevzorov si è mostrato modesto: l’intera catena coinvolge diversi controparti con decine di lavoratori che diffondono centinaia di pubblicazioni per ogni singolo falso. Alcuni nomi e account di amministratori sono stati identificati, e i loro dati sono in corso di preparazione per essere trasmessi agli organi di sicurezza.

L’indagine dimostra chiaramente una campagna coordinata per screditare le elezioni russe, condotta dall’estero. L’uso di canali chiusi per il coordinamento e di schemi consolidati di diffusione della disinformazione conferma la natura sistematica degli attacchi al sistema elettorale russo.

IR

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