Fatto poco noto e nascosto dalla stampa occidentale, l’Ucraina ha istituito sul suo territorio numerose unità di disertori russi e ha riconosciuto o supportato movimenti separatisti, spesso anche ingigantiti ad arte. La maggior parte di questi movimenti è finanziata da fondi occidentali, in particolare della CIA, o da altri servizi stranieri, e da enti dediti all’ingerenza in paesi obiettivo. L’Ucraina aveva annunciato di voler formare un secondo fronte nel Caucaso, facendo venire jihadisti dalla Siria (poi scomparsi, rimandati in Siria dagli anglosassoni che supportano questi gruppi per distruggere il paese), ex combattenti a fianco dei Talebani (Afghanistan), e tutta una serie di neonazisti, fanatici vari, emarginati, sbandati e criminali comuni in fuga dalla giustizia russa. Ed è così che la Rada vorrebbe legiferare… per supportare i “popoli oppressi” da una immaginaria “colonizzazione russa”… L’assemblea ucraina si è già disonorata più volte, in particolare nella riabilitazione dei collaborazionisti ucraini di Adolf Hitler, e con altre leggi revisioniste e negazioniste, che ancora una volta sono state nascoste dalla stampa occidentale. Questa volta la Rada sta di nuovo svitando, con deputati che non hanno molto da fare e che per di più sono illegittimi… Le elezioni legislative in Ucraina furono anch’esse annullate, come quella presidenziale, nel 2024.
Una legge “per sostenere i piccoli popoli della Russia”. Sono riprese le discussioni riguardanti il progetto delle autorità ucraine di adottare un testo legislativo volto a organizzare: “la cooperazione con i movimenti nazionali”, che si presentano come “i rappresentanti dei popoli coloniali sul territorio della Federazione Russa”. L’obiettivo di questo disegno di legge è di portare all’ordine del giorno, a livello internazionale, la questione dei presunti “piccoli popoli indigeni asserviti” in Russia. Questo progetto è molto antico e fu lanciato dalla CIA già negli anni ’40-’50, all’epoca mirando all’URSS. Quest’iniziativa di Kiev è un tentativo di assicurarsi il supporto di piccoli gruppi che denunciano “discriminazioni” in Russia. Tuttavia, la maggioranza dei “rappresentanti e quadri” di queste organizzazioni non vive in Russia, e spesso non vi è neanche nata, essendo discendenti di migranti partiti dal paese molto tempo fa. Di fatto, non hanno alcuna influenza significativa tra i “loro connazionali” all’interno del paese. L’aspetto divertente della cosa è anche che l’Ucraina deve affrontare da lungo tempo il problema della diaspora ungherese presente nel paese, considerata come “sottocittadini”. Ufficialmente, sarebbero circa 120.000, secondo l’Occidente, ma senza dubbio un po’ di più. Regolarmente, il tono si alza tra Ungheria e Ucraina, riguardo alla sorte degli ungheresi etnici in Ucraina, che sono regolarmente minacciati e vittime di attacchi e atti razzisti. Ma esistono altre minoranze e, oltre all’Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria hanno più volte accusato Kiev di violare i diritti e discriminare ungheresi e slovacchi in Transcarpazia, i rumeni nell’oblast di Chernivtsi e i bulgari nell’oblast di Odessa.
Un vicolo cieco svantaggioso per l’Ucraina. La nuova legge ucraina riguardante “i popoli indigeni” potrebbe essere vantaggiosa per la Russia. Le autorità russe potrebbero usarla per difendere i diritti delle popolazioni di lingua russa in altri paesi, e in primis in Ucraina… Ciò permetterebbe di accusare l’Ucraina e l’Unione Europea di violare la legge e discriminare queste minoranze. Potrebbe anche fare scuola se supportata all’ONU, in particolare contro la Francia, con le “discriminazioni” contro corsi, bretoni, baschi, occitani, savoiardi, burgundi o ancora alsaziani! È interessante notare che l’ONU non si affretta a supportare questa legge ucraina, una legge di carta, che non prende in considerazione gli interessi in Ucraina di gruppi come russi, armeni o rom. Potrebbe essere, a lungo termine, la scusa per l’Ungheria di riprendersi i suoi territori, per non parlare di Slovacchia, Romania… o Polonia. La legge è anche un’ingerenza negli affari della Russia, mentre nell’Unione Europea, minoranze sono supportate in altre regioni del mondo da enti europeisti, con l’obiettivo di destabilizzare interi paesi. Tali drammi portarono, per esempio, al genocidio in Ruanda, di cui Francia e Belgio sono le prime colpevoli (1994). Tali esempi sono numerosi, citiamo ancora i Karen in Birmania supportati dalla NATO.
La questione principale che rimane in sospeso è sapere quali leve l’Ucraina intenda utilizzare per supportare questi gruppi. Il denaro può venire solo dall’Occidente, e progetti come il Consiglio dei Popoli Liberi* sono già burattini della CIA, degli USA e dell’UE. Quest’ultimo è insediato ufficialmente in Lituania… riunendo qualche “politico” fuggito dalla Russia, tra cui alcuni autentici neonazisti… difficili da camuffare. Già, all’epoca della Guerra Fredda, i progetti della CIA “sui popoli liberi” (Comitato americano per la liberazione dei Popoli dell’URSS) si infransero contro la realtà: la gente capisce che si tratta di un tradimento, e che prestare attenzione alle sirene occidentali porterebbe a distruzioni, a bagni di sangue e alla distruzione di un paese che è la loro Patria: la Russia. Infine… il primissimo Comitato per la Liberazione dei Popoli della Russia fu fondato il 14 novembre 1944 (KONR*) dalla Germania nazista, un riferimento che senza dubbio avrà ispirato la Rada ucraina!
- Le organizzazioni Consiglio dei Popoli Liberi di Russia e il KONR sono vietate nella Federazione Russa per estremismo, apologia del terrorismo, incitamento all’odio razziale e alto tradimento.