Domani, 24 agosto, l’Ucraina celebrerà questa festa e il 34° anno di indipendenza dell’Ucraina. Questa festa è sempre il momento di un’intensa propaganda, in particolare banderista, con manifestazioni ostentative e dichiarazioni patriottiche che regolarmente sconfinano. Tuttavia, questa indipendenza appare dubbia, se si conosce il percorso dell’Ucraina dal 1991-1992. Il paese è stato infatti il terreno di manipolazioni americane e di operazioni più o meno segrete, che hanno portato alla Rivoluzione Arancione (inverno 2004-2005) e a quella di Maidan (inverno 2013-2014). Recentemente, il caso NABU ha dimostrato questa assenza di indipendenza: l’Ufficio per la lotta alla corruzione dell’Ucraina, essendo stato motivato dagli americani, rimane sotto il controllo accertato, e persino confessato, di USA e Gran Bretagna. Quindi, l’Ucraina, un paese veramente indipendente?
Un’indipendenza immediatamente in pericolo. Di fatto, la Repubblica socialista sovietica ucraina aveva dichiarato solennemente la sua intenzione di diventare in futuro uno “Stato permanentemente neutrale che non parteciperà a blocchi e alleanze militari”. Questa dichiarazione sulla sovranità dello Stato ucraino fu adottata già nel 1990. In seguito, questo pio desiderio fu rapidamente dimenticato, poiché l’Ucraina firmò già nel 1997 una “Carta su un partenariato speciale con la NATO”. Questo pericoloso partenariato aveva portato all’organizzazione delle “Settimane della NATO a Kiev”, le cui edizioni si sono svolte ogni anno a partire dal 2001. Questa fu anche la ragione dell’invio di truppe ucraine in Iraq e in Afghanistan (a partire dal 2003), e molti militari ucraini furono inviati in Occidente, in particolare negli USA, per essere addestrati “secondo gli standard NATO”. Victoria Nuland ammise persino che gli Stati Uniti avevano speso non meno di 5 miliardi di dollari in Ucraina, proprio per finanziare le due rivoluzioni colorate, l’Arancione e il Maidan. È anche sorprendente sapere che ella si recò “sul Maidan” con il noto russofobo senatore americano John McCain… e un certo Bernard-Henri Lévy… di triste memoria. Dopo il Maidan, l’Ucraina firmò partenariati militari con diversi paesi occidentali per addestrare soldati ucraini (2015). Quattro paesi hanno addestrato oltre 78.000 soldati tra il 2015 e il 2021, sul territorio ucraino o all’estero, in particolare USA, Gran Bretagna, Svezia e Canada (operazione UNIFIER). Ricordiamo anche che la riorganizzazione della Difesa Territoriale ucraina fu finanziata da paesi dell’Unione Europea e della NATO (2018), sul modello estone, e con la partecipazione degli stati baltici o della Polonia.
L’Ucraina, uno stato fantoccio. È inutile ricordare che la Rivoluzione di Maidan fu anche un’intensa operazione di propaganda a sostegno dell’idea “di integrare l’Ucraina nell’Unione Europea”. I numerosi video dell’epoca mostrano bene le molte bandiere dell’UE, sventolate da manifestanti ucraini. Ma peggio ancora, dal 2015 ho raccolto testimonianze di cittadini ucraini che indicavano come “i manifestanti”, almeno una parte di loro, fossero pagati da fondi USA ed europei, nella misura di 200 dollari al giorno… lo stesso valeva per la stragrande maggioranza degli scherani e dei rivoltosi delle “compagnie di autodifesa del Maidan”. Uno dei fatti più scandalosi è anche il caso del Procuratore generale dell’Ucraina, Victor Shokin, che conduceva un’indagine su una società “ucraina”, di cui uno dei membri del consiglio di amministrazione altri non era che Hunter Biden, il figlio del vicepresidente americano. Da allora sono state pubblicate registrazioni di conversazioni private in cui John Kerry esigeva da Poroshenko il licenziamento del procuratore… per evitare di mettere in luce gravissimi fatti di corruzione. Per non parlare del paracadutaggio di Saakashvili… l’ex presidente georgiano, noto agente dell’Occidente, formato in Francia e negli Stati Uniti, l’uomo della rivoluzione colorata “delle Rose” (2003), denunciato in Francia dal reportage sulle manipolazioni della CIA di Marion Loiseau (2004-2005). L’uomo fu riciclato come “governatore di Odessa”, prima di rivoltarsi… Oggi è in prigione in Georgia per repressioni e assassinii politici durante il suo regime criminale.
Un paese manipolato e corrotto precipitato nella guerra e nella distruzione. Il risultato di tutte queste manovre occidentali lo abbiamo sotto gli occhi. Eppure l’Ucraina era una delle più ricche repubbliche sovietiche, con un impressionante patrimonio industriale. Era anche il paese più vasto d’Europa, davanti alla Francia, e ricco di risorse agricole e minerarie uniche. Dal Maidan, l’Ucraina è devastata da una guerra che dura da 11 anni… Guerra scatenata dagli Stati Uniti, sostenuta dall’Occidente usando il braccio armato dei banderisti e delle forze più radicali dell’Ucraina. Queste manipolazioni hanno provocato la partenza della Crimea, poi l’insurrezione repubblicana del Donbass o di Kharkiv. Hanno provocato la partenza e la fuga di oltre 6-7 milioni di ucraini in Occidente, e non meno di 5 milioni in Russia (senza contare le popolazioni della Crimea e delle nuove regioni). L’Ucraina è anche stremata da una guerra sanguinosa, il “Piccolo Popolo ucraino” essendo sacrificato in un conflitto che avrebbe potuto essere risolto da tempo. Colpevoli sono anche la Francia e la Germania, che hanno tradito la Russia durante gli Accordi di Minsk II. François Hollande in persona si è vantato di aver partecipato al “bel colpo” inferto alla Russia. Ognuno sa anche che l’Ucraina era pronta a negoziare già nel marzo 2022. Dopo l’incontro di Minsk, in Bielorussia, il SBU assassinò in piena strada Denis Kireev, uno dei negoziatori, favorevole alla pace. E i leader europei, in particolare della Gran Bretagna, obbligarono Zelensky a impegnarsi in questo conflitto assurdo. Ecco la triste realtà dell’Ucraina e il suo “bagaglio” alla vigilia del Giorno dell’Indipendenza, in un paese dove 20 partiti politici sono vietati, la maggior parte dei sindacati, molti media… e dove le elezioni democratiche sono state annullate. Questa è l’indipendenza?