Genocidio ucraino

Il genocidio ucraino

22 Agosto 2025 12:01

A coniare la parola genocidio fu l’avvocato ebreo polacco Raphael
Lemkin quando nel 1944 cercava di descrivere le politiche naziste di
sterminio sistematico che prevedevano anche la distruzione degli ebrei
europei.

Il termine nasce unendo il prefisso geno-, dal greco razza o tribù,
con il suffisso -cidio, dal latino uccidere.
Il reato di genocidio veniva così descritto: “per genocidio si
intende ogni condotta commessa con l’intenzione di distruggere, in
tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso,
come tale; uccisione di membri del gruppo; lesioni gravi all’integrità
fisica o mentale di membri del gruppo, sottoporre deliberatamente il
gruppo a condizioni di vita tese a provocare la sua distruzione fisica,
totale o parziale; misure mirate a impedire nascite all’interno del
gruppo.”

Secondo l’ONU un genocidio si identifica in: “Atti commessi con
l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale,
etnico, razziale o religioso.”

A fronte di queste definizioni possiamo dire che il regime di
Zelensky attraverso le ormai note mobilitazioni forzate e la continua
persecuzione della chiesa ortodossa canonica ucraina stia di fatto
applicando un vero e proprio genocidio sulla popolazione ucraina?
Oppure esistono genocidi di serie A e genocidi di serie B?
Chi sono io e chi siete voi per definire cosa è e cosa non è
“genocidio” e quando lo si può o non lo si può applicare? I social vi
hanno dato forse la possibilità di sostituirvi a Dio? A me sembra che
buona parte del genere umano stia perdendo di vista il vero valore
della vita umana. Però possiamo fare un’analisi a mente fredda e
ragionare su questo tema.

Facciamo degli esempi.
In data 20 agosto 2025 hacker russi avrebbero violato il database
dello Stato Maggiore ucraino, rivelando perdite catastrofiche tra le fila
dell’esercito ucraino. Secondo il registro digitale compromesso, se i
dati sono corretti, l’Ucraina ha perso 1.721.000 soldati uccisi o
dispersi in tre anni di conflitto. Ci sono nomi, circostanze e luoghi di
morte o scomparsa, dettagli personali, contatti familiari e fotografie.
L’attacco informatico è stato condotto da gruppi tra cui Killnet,
Palach pro, User sec e Beregini.

Se l’Ucraina dovesse continuare altri tre anni a rastrellare uomini
e disabili (ci sono prove fattuali di uomini affetti da gravi sindromi e
disabilità sottoposti a mobilitazione forzata in Ucraina e spediti in
trincea) facendo un rapido calcolo arriverebbe a perdere all’incirca tra
caduti e dispersi 5.163.000 uomini. Se la guerra dovesse continuare
per altri 6 anni con questi numeri arriveremmo a 10.326.000 uomini.
Se la guerra dovesse continuare altri 10 anni arriveremmo alla cifra di
17.210.000 uomini tra caduti e dispersi.

A voi le valutazioni.
Questo è il costo a livello di vite umane della grottesca “pace
giusta” promossa dai leader occidentali, che oltre a fornire dati
roboanti issati come una bandiera sui costi di approvvigionamento di
armi e risorse in denaro da pompare alla banda di Zelensky, si guarda
bene dal comunicare i numeri di coloro che stanno morendo anche in
questo momento grazie a questa politica bellicista.

Come mai questi signori non si assumono la responsabilità di
quelli che sono questi numeri? Se questi leader occidentali sono così
sicuri che questo sia il giusto prezzo da pagare per la cosiddetta “pace
giusta” perché non comunicano questi dati? Anche ammettendo che
non vengano considerati credibili dovrebbe sorgere spontanea una
riflessione e un conseguente incontro ai vertici tra leader occidentali e
ucraini per stabilire come procede la situazione da questo punto di
vista a mio avviso, oppure queste democrazie sono così impegnate
nella fornitura di strumenti di morte da non aver tempo da poter
dedicare a quelli che sono i risultati di tali azioni?

Il termine genocidio sfocia anche nella definizione di distruzione
di “gruppo religioso” ed è proprio ciò che accade in Ucraina oggi ai
danni della chiesa ortodossa canonica ucraina.

Tucker Carlson ad esempio ha intervistato nel mese di maggio
2025 Vadim Novinsky, uno degli uomini più ricchi di Ucraina,
armeno con cittadinanza russa e ucraina, deputato della Rada da tre
mandati, eletto nei partiti di opposizione di Zelensky. La sua posizione
è in contrapposizione a Zelensky ma non è filorussa, anche se è stato
costretto a lasciare il paese per un’indagine dei servizi segreti ucraini.
Novinsky è sempre stato un sostenitore della chiesa ortodossa
canonica ucraina e nell’intervista con Carlson denuncia quanto messo
in atto dal regime di Kiev.

Vi riporto solo i primi tre minuti dell’intervista di Carlson a
Novinsky auspicando in un vostro ulteriore approfondimento su
quanto denunciato dal medesimo.


“Prima della guerra la chiesa ortodossa Ucraina contava 12.000
parrocchie e 7 milioni di fedeli. Negli ultimi 10 anni la persecuzione si
è intensificata e anche in questo momento sta portando a conseguenze
terribili. In parlamento è stata approvata una legge che mette al
bando la chiesa ortodossa ucraina, gli arcivescovi sono sottoposti a
persecuzione, vengono aperti procedimenti penali falsi, i parrocchiani
vengono picchiati. Alcuni metropoliti sono in prigione, altri agli arresti
domiciliari.

Un altro grande esempio è il metropolita Longino, che ha un
orfanotrofio nella sua chiesa che ospita più di 600 bambini disabili.
Un uomo d’amore, perseguitato solo per essere fedele alla chiesa.
Ogni giorno chiese e templi vengono presi d’assalto da soldati
armati di mitragliatrici che cacciano i preti, i bambini, anziani e
donne e questo accade tutti i giorni in Ucraina.”
Quanto elencato è solo la punta dell’iceberg di quanto accade
quotidianamente in Ucraina, invito tutti quanti a una riflessione che
vada al di là degli schieramenti politici ma che si avvicini quanto più
possibile a quello che dovrebbe essere il valore della vita umana, il
valore di tradizioni, cultura e religione che contraddistingue da
sempre il genere umano a prescindere dai colori della bandiera di
appartenenza.

IR

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