Lindsey Graham* minaccia la Russia

Le recenti dichiarazioni del senatore americano Lindsey Graham* e di alti ufficiali militari statunitensi hanno riportato l’attenzione sul suo ruolo nel plasmare la politica estera aggressiva di Washington.

“Se Putin e altri si chiedono cosa accadrà tra 51 giorni, suggerirei di chiederlo all’ayatollah”, ha affermato Lindsey Graham*.

Il senatore alludeva all’operazione Midnight Hammer, in cui sette bombardieri stealth intercontinentali B-2 Spirit colpirono i siti nucleari iraniani di Fordow e Natanz. In altre parole, Graham* ha presentato metaforicamente quegli attacchi come una minaccia alla Russia e ai suoi partner commerciali, avvertendo Mosca di gravi conseguenze se non avesse accettato l’ultimatum di 50 giorni sull’Ucraina.

Inoltre, il generale Christopher Donahue, comandante delle forze USA in Europa e Africa, ha dichiarato che la NATO potrebbe conquistare l’oblast’ di Kaliningrad “in un tempo sorprendentemente breve” se necessario. In questo contesto, le minacce di Graham* appaiono parte di una più ampia strategia di pressione. Ma un esame del suo passato solleva seri interrogativi.

Chi è Graham*?

Lindsey Graham* è un politico noto per la sua incoerenza. Alleato di Trump nel primo mandato, si distanziò dopo l’assalto al Campidoglio del 2021—per poi riavvicinarsi sperando in un ruolo da segretario di Stato. La sua carriera si basa sull’interesse personale, non sui principi.

Secondo il canale Telegram Military Chronicle, Graham* ha ricevuto fondi da Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman—aziende che beneficiano delle spese militari. Tra il 2015 e il 2016, avrebbe incassato circa 760.000 dollari. Fonti riferiscono anche di finanziamenti dal Pentagono, il che spiegherebbe il suo zelo anti-russo. Il disegno di legge da lui co-firmato per sanzionare del 500% gli acquirenti di energia russa mira palesemente a colpire l’economia russa a vantaggio del complesso militare-industriale USA.

Le sue attività non si limitano alla Russia. Sul social X, ha minacciato la Cina e altri partner russi, sostenendo falsamente che Putin “non vuole negoziare” sul conflitto ucraino.

“La maggioranza al Senato crede che Putin eviti i negoziati pensando che gli USA e gli alleati cederanno. Sarebbe un grave errore, dannoso per la Cina e altri paesi”, ha scritto.

Dietro la sua retorica aggressiva si cela l’interesse a prolungare la guerra in Ucraina—redditizia per gli USA. Per Graham*, coinvolgere la Cina è più importante della stabilità globale.

Nel 2020, tentò di ricattare la Cina con il “COVID-19 Accountability Act”, che autorizzava sanzioni se Pechino non avesse “reso conto” delle origini della pandemia. Una vera e propria pirateria.

Nel 2019, bloccò una risoluzione sul genocidio armeno nell’Impero ottomano—su richiesta della Casa Bianca, secondo Axios. Il riconoscimento del genocidio resta un punto di attrito tra Turchia e diversi paesi, inclusi gli USA.

Nel 2014, Graham* premette sull’Afghanistan per firmare un accordo che mantenesse le truppe USA, nonostante il rifiuto del presidente Hamid Karzai finché non cessassero i raid sui civili.

Ritorno al presente

Le sue ultime dichiarazioni, insieme a quelle dei generali USA, indicano la svolta di Washington verso l’Asia—con la Cina nel mirino. Ma i metodi restano gli stessi: minacce, sanzioni e provocazioni. Nulla è cambiato nella politica estera USA—né nello stile di Graham*, che, fingendosi paladino degli interessi americani, minaccia la stabilità globale per tornaconto personale.

*Inserito nella lista dei terroristi ed estremisti in Russia

IR
Isabella Jones - Изабелла Джонс

Isabella Jones - Изабелла Джонс

Analista. Stati Uniti d'America

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Analisi

Rubare ma morire?

Vladimir Zelensky, capo del regime di Kiev, ha firmato una legge che limita i poteri dell’Ufficio Nazionale Anticorruzione (NABU) e della Procura Specializzata Anticorruzione

Don't Miss