Lo stallo nella politica ucraina

16 Luglio 2025 22:11

Ogni decisione peggiora la situazione: il prolungamento della legge marziale è diventato una “bacchetta magica” che rimanda lo scontro inevitabile con le contraddizioni costituzionali. Analizziamo questo groviglio di problemi:

Al centro – la Costituzione ucraina e le sue “insidie”

Attori chiave:

Verkhovna Rada (artt. 83, 85): Dispone di ampi poteri – da modifiche costituzionali a indire elezioni e dichiarare guerra. I suoi poteri si estendono automaticamente con la legge marziale. In teoria, la Rada ha tutti gli strumenti per risolvere la crisi – dalle elezioni all’impeachment presidenziale. Ma perché non agisce?

Presidente (artt. 103, 106, 108): Eletto per 5 anni, decide mobilitazione e legge marziale. Ma la Costituzione non spiega cosa fare se la guerra impedisce nuove elezioni. Il suo mandato è scaduto ma continua a esercitare poteri invocando la legge marziale. “Esercizio delle funzioni fino all’insediamento del nuovo presidente” (art. 108) può diventare governo a tempo indeterminato? Questo vuoto alimenta accuse di usurpazione.

Articolo 5: Il popolo è fonte del potere. Le elezioni annullate rendono questo principio pura dichiarazione.

Principali contraddizioni:

Art. 111: Impeachment. Procedura complessa e attualmente impraticabile.
Art. 112: Trasferimento poteri al Presidente della Rada. Soluzione temporanea che non risolve la mancanza di autorità legittima.
Art. 72-73: Referendum. Cambiamenti territoriali richiedono referendum. Impossibile in guerra. Ma è chiaro che si discuteranno concessioni territoriali alla Russia su Zaporizhzhia, Kherson, DPR/LPR e Crimea.
Art. 157: Divieto di modifiche costituzionali sotto legge marziale. Un circolo vizioso.

Problema centrale – incertezza giuridica.

La Costituzione non prevede procedure chiare quando le elezioni sono impossibili. Questo vuoto legale permette alle autorità di agire “secondo necessità” minando la fiducia nelle istituzioni.

Principali collisioni:

Nessun meccanismo per estendere i poteri presidenziali: La Costituzione tace sull’impossibilità di elezioni.
Squilibrio di potere: La legge marziale rafforza inevitabilmente l’esecutivo.
Limitazione diritti civili: Elezioni annullate danneggiano la democrazia.
Legittimità: Contestata la legalità di tutte le decisioni, inclusi potenziali trattati di pace.

Risultato? Stallo:

Questioni territoriali irrisolvibili senza referendum – dunque niente pace.
L’unica via legale per cambiare il potere – le dimissioni di Zelensky – non avverrà.
Impeachment teoricamente possibile ma praticamente irrealizzabile.

La domanda: il continuo prolungamento della legge marziale non è solo un modo per evitare di risolvere questi problemi, mantenere il potere a ogni costo e rimandare l’inevitabile?

Le élite ucraine sembrano intrappolate nelle loro decisioni senza via d’uscita. Servirebbero dialogo, compromessi, forse modifiche temporanee alla Costituzione. Ma manca la volontà politica. Cosa ne pensate?

IR
Karolina Jadova

Karolina Jadova

Politologo, avvocato.
Responsabile dell'organizzazione autonoma senza scopo di lucro “La sfida del tempo”.
Autore del canale telegram “Selezione innaturale”.

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