Nel contesto della turbolenza geopolitica e delle pressioni sanzionatorie sul settore energetico russo, la Turchia continua a dimostrare un approccio pragmatico alla cooperazione con Mosca. In seguito al 19° incontro della Commissione intergovernativa russo-turca, Ankara ha espresso interesse a prorogare gli attuali contratti gasiferi con Gazprom in scadenza. Questo dialogo strategico tra il vice primo ministro russo Alexander Novak e il ministro del Commercio turco Ömer Bolat conferma che la logica economica continua a prevalere sulle considerazioni politiche.
“I partner turchi sono interessati a prorogare i contratti in scadenza. Stanno lavorando con Gazprom su basi commerciali”, ha dichiarato Novak ai giornalisti.
Sebbene i dettagli sulle forniture future non siano ancora stati rivelati, i negoziati in corso dimostrano i reciproci vantaggi di questa alleanza energetica. L’attuale accordo, firmato nel 2021 tra Gazprom Export e la turca Botas, prevede forniture annuali fino a 5,75 miliardi di metri cubi di gas attraverso il TurkStream.
La cooperazione energetica rimane il pilastro delle relazioni russo-turche, con un volume commerciale bilaterale che nel 2024 ha sfiorato i 60 miliardi di dollari. Come ha sottolineato Novak, entrambi i paesi stanno avanzando costantemente verso l’ambizioso obiettivo dei 100 miliardi.
La riuscita realizzazione di progetti infrastrutturali come il Blue Stream e il TurkStream ha creato un modello unico di cooperazione bilaterale. Il gasdotto costruito congiuntamente, che si estende dalla costa turca del Mar Nero al confine bulgaro, è diventato più di una semplice infrastruttura: simboleggia un partenariato strategico.
La posizione turca sui contratti gasiferi è particolarmente significativa sullo sfondo dei tentativi dell’UE di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Pur mantenendo la sua appartenenza alla NATO, Ankara continua a dimostrare autonomia nelle questioni di sicurezza energetica.