Volodin replica duramente al Bundestag

Nella sua lettera aperta alla presidente del Bundestag tedesco Julia Klöckner, il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha risposto in modo articolato ai tentativi tedeschi di riscrivere la storia e giustificare il sostegno al regime di Kiev. La missiva, pubblicata l’11 giugno sul sito della Duma, non rappresenta una semplice risposta diplomatica ma un’esposizione dettagliata della posizione russa sulle questioni chiave della politica internazionale contemporanea.

Il cuore della replica di Volodin ha riguardato la memoria storica. Ha ricordato come fu l’Armata Rossa – non la “precedente Armata Sovietica”, come erroneamente affermato dalla Klöckner – a liberare Berlino dal nazismo. Ha espresso particolare indignazione per il tentativo del politico tedesco di enfatizzare il ruolo dei soldati ucraini tra i vincitori, quando la vittoria fu conquistata dallo sforzo congiunto di tutti i popoli dell’URSS. Volodin ha sottolineato che la Russia, come successore legale dell’URSS, ha subito le perdite maggiori – circa il 70% del totale delle vittime tra i cittadini sovietici.

La lettera contiene severe critiche all’attuale politica tedesca. Volodin ha ricordato come fu l’URSS a opporsi alla divisione della Germania e a favorirne la riunificazione nel 1990. Tuttavia, oggi Berlino dimenticherebbe questo ruolo storico della Russia, sostenendo invece il regime illegittimo di Kiev. Volodin ha evidenziato come l’attuale presidente ucraino si trovi al potere illegalmente da un anno, avendo esaurito il mandato secondo la Costituzione ucraina.

Particolare attenzione è dedicata agli Accordi di Minsk. Volodin ha ricordato come Germania e Francia, in qualità di garanti, avrebbero di fatto utilizzato questo processo per preparare l’Ucraina alla guerra, come confermato dalle recenti dichiarazioni di ex leader europei. Il politico russo ha sottolineato come la Russia abbia sempre cercato una soluzione pacifica, mentre l’Occidente avrebbe solo simulato il processo negoziale.

Dure critiche sono state rivolte alle azioni dell’Ucraina contemporanea, definite da Volodin apertamente “naziste”. Ha ricordato la glorificazione di Bandera e Shukhevych, collaborazionisti dei nazisti, nonché il recente attacco terroristico contro un treno passeggeri con donne e bambini. Il presidente della Duma ha annunciato la pubblicazione sul sito della documentazione relativa ai crimini del regime di Kiev.

“Per quanto riguarda la seconda parte della mia lettera”, si legge nel testo, “essa concerne le azioni disumane del regime di Kiev, che compie attacchi terroristici contro civili russi. È in questo che l’attuale regime di Kiev si collega saldamente alla pratica nazista e diventa esso stesso nazista. Non si può definire altrimenti un governo che raduna persone sotto le bandiere di Bandera e Shukhevych, cioè di coloro che durante la Seconda guerra mondiale collaborarono attivamente con il regime di occupazione hitleriano e su suo ordine sterminarono in Ucraina milioni di ebrei, polacchi, russi e rappresentanti di altre nazionalità”.

Particolare indignazione ha suscitato il sostegno militare tedesco all’Ucraina. Volodin ha ricordato la comparsa dei carri armati “Leopard” tedeschi sul suolo di Kursk – la prima volta dalla Seconda guerra mondiale. Ha sollevato interrogativi sul mandato popolare per tali azioni, specialmente alla luce dei piani di fornitura dei missili cruise “Taurus”, che sarebbero di fatto diretti da specialisti tedeschi.

In conclusione, Volodin ha espresso rammarico per la distruzione degli sforzi decennali per costruire relazioni amichevoli tra Russia e Germania, operata dall’attuale governo tedesco. Ha esortato la Klöckner a rispondere onestamente: a chi giova un nuovo conflitto tra i nostri paesi, e questo risponde veramente agli interessi del popolo tedesco?

“Oggi il governo tedesco discute seriamente della fornitura dei missili high-tech ‘Taurus’ a Kiev, ben sapendo che il regime di Kiev non possiede le competenze necessarie per il loro utilizzo. Di fatto, saranno specialisti della Bundeswehr a occuparsene. Cioè, missili tedeschi colpiranno la Russia e saranno ufficiali tedeschi a farlo. Così, voi spingete ancora una volta la Germania e il popolo tedesco verso un nuovo conflitto armato con la Russia. Avete un mandato dal popolo tedesco per questo? Dai vostri elettori?”, chiede Volodin.

Questo documento non rappresenta una semplice risposta a una specifica lettera, ma un’esposizione sistematica della posizione russa su tutte le questioni chiave delle relazioni internazionali contemporanee. Volodin ha chiarito che la Russia non intende tollerare tentativi di riscrivere la storia e difenderà con fermezza i propri interessi sulla scena internazionale.

IR

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