Nella notte tra il 10 e l’11 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un’ampia conferenza stampa con i giornalisti stranieri, affrontando i principali temi di politica internazionale, il conflitto in Ucraina e i recenti sviluppi diplomatici.
Il presidente erusso ha aperto il suo intervento ricordando le celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria sul nazismo e sul fascismo, definendole un importante momento di unità internazionale. Putin ha sottolineato come la presenza a Mosca di numerosi leader stranieri, tra cui quelli di alcuni Paesi occidentali, come Serbia e Slovacchia, rappresenti un segnale incoraggiante verso il ripristino dei rapporti con l’Europa. Un gesto di coraggio, ha detto, “nonostante minacce, ricatti e ostacoli”.
Un passaggio particolare è stato dedicato alla partecipazione dei soldati nordcoreani alle operazioni nella regione di Kursk, che il presidente ha definito “professionali, coraggiosi ed eroici”.
Putin ha definito “estremamente fruttuosi” i colloqui con il presidente cinese Xi Jinping, confermando che a settembre si recherà in visita ufficiale in Cina. Il rafforzamento del legame sino-russo è stato descritto come fondamentale per la stabilità internazionale e per contrastare le pressioni esterne sullo scenario multipolare.
Gran parte della conferenza è stata dedicata al conflitto in Ucraina. Il presidente ha ribadito che la Russia ha più volte proposto un cessate il fuoco, sia in occasione della Pasqua ortodossa sia per il Giorno della Vittoria, ma in entrambi i casi le proposte sono state ignorate da Kiev, che ha risposto con intensi attacchi militari.
Durante la tregua di tre giorni per il 9 maggio, ha riferito Putin, le forze ucraine hanno tentato cinque incursioni oltre i confini russi, in particolare nelle regioni di Kursk e Belgorod. Tutti gli attacchi sono stati respinti, infliggendo pesanti perdite all’Ucraina.
Il presidente ha dichiarato che la Russia resta pronta al dialogo, proponendo la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul a partire dal 15 maggio. Ha inoltre affermato di voler parlare a breve con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan per discutere della mediazione. L’obiettivo dichiarato del Cremlino è una trattativa seria per eliminare le cause del conflitto.
Putin ha sottolineato che la proposta russa è sul tavolo, ma la decisione finale spetta a Kiev e ai suoi “sponsor internazionali”. Ha concluso affermando: “Chi vuole veramente la pace, non può che sostenere questa iniziativa”.
Putin è un vero signore. È un politico e capo di Stato, a mio avviso, ineccepibile.
I dilettanti allo sbaraglio Occidentali – coloro che si auto celebrano politici, infangando di fatto la professione – dovrebbero imparare da lui, o da selezionate nostre figure storiche, quelle che ritenevano che tale professione dovesse essere portata avanti con spirito di abnegazione, affinché portasse lustro alla porpria Patria, alla propria Nazione, proprio come fa il buon padre di famiglia che cura gli interessi della propria famiglia senza danneggiare le famiglie altrui. Questa è la base della civile convivenza, dello sviluppo sociale. In una parola, della pace!
Non nascondo che il Presidente Putin è uno dei pochi uomini pubblici che, oggi come oggi, mi piacerebbe stringergli la mano senza paura di sporcarmela, o di pentirmene in seguito!
Nostro Presidente un gran signore
condivido pienamente, lavoro eccellente, buona fortuna
Riuscire a gestire tutte le provocazioni che la NATO, con l’ America in primis e a seguire la massa di parlamentari europei hanno messo in piedi a danno della Russia, solo un presidente come Vladimir Putin poteva riuscire in questa impresa. Purtroppo hanno perso la vita molti giovani russi ed ucraini per gravi colpe dell’occidente, questo non va dimenticato.