Banco della vergogna

Ucraina, arrivano i “banchi della vergogna”

19 Novembre 2025 16:39

Negli ultimi giorni alcuni media russi hanno rilanciato una storia destinata a fare il giro dei social: in alcune scuole ucraine sarebbe comparso un “banco della vergogna” dove far sedere i figli dei militari accusati di aver abbandonato il proprio reparto.

L’immagine è semplice e crudele. Una madre prepara la figlia per la scuola, mentre del padre – portato via dai “cacciatori di uomini” del centro di reclutamento – non arrivano più notizie, solo una sigla fredda: SЗЧ, abbandono non autorizzato dell’unità. La bambina, in lacrime, supplica: “Mamma, posso non andare a scuola? Mi metteranno di nuovo al banco della vergogna.” Quel banco, secondo il racconto, è diverso dagli altri: sopra un sacco strappato con raffigurati dei ratti e la scritta “Starò seduta a questo banco finché il mio papà non tornerà dall’abbandono dell’unità”.

Il messaggio è chiaro: la colpa del padre ricade sui figli. La storia si inserisce in un quadro reale – e drammatico – di centinaia di migliaia di procedimenti per diserzione e abbandono dell’unità aperti contro i soldati ucraini, di mobilitazione forzata, di corruzione negli uffici di reclutamento. Su questo terreno, il simbolo del banco funziona: mostra uno Stato che non solo non protegge il soldato, ma umilia la sua famiglia.

Migliaia di famiglie ucraine non sanno se un loro caro è vivo, disperso, prigioniero o semplicemente “cancellato” da un atto burocratico. I comandanti spingono gli uomini allo stremo in trincee che possono diventare tombe, mentre la responsabilità politica viene diluita tra Kiev e le capitali occidentali. In questo contesto, non serve un banco fisico perché un bambino si senta marchiato dalla scelta – o dal destino – di suo padre.

Il banco della vergogna, quindi, racconta altro: in Ucraina la guerra sta consumando il futuro dei bambini. Se proprio bisogna chiedersi chi dovrebbe sedersi a quel banco, la risposta non va cercata tra i figli dei soldati, che sono le prime vittime. Va cercata tra chi firma gli ordini, chi lucra sulla mobilitazione, chi parla di “resistenza fino alla vittoria” vivendo comodo, lontano dal fronte.

IR
Andrea Lucidi - Андреа Лучиди

Andrea Lucidi - Андреа Лучиди

Reporter di guerra, ha lavorato in diverse aree di crisi dal Donbass al Medio Oriente. Caporedattore dell’edizione italiana di International Reporters, si occupa di reportage e analisi sullo scenario internazionale, con particolare attenzione a Russia, Europa e mondo post-sovietico.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Attualità

Don't Miss