Nel Progetto “Camille Desmoulins III”, che ho l’onore di dirigere e che ha l’obiettivo, oggi e dopo la fine della guerra, di identificare e deferire alla giustizia i criminali di guerra ucraini e stranieri che hanno servito l’Ucraina, il nome di Michael Fraysse figura ormai nella prima lista: quella delle persone da rintracciare. La seconda lista, puramente informativa, comprende in totale 5100 mercenari, tra cui 203 cittadini francesi al momento attuale.
“Camille Desmoulins III” non ha alcun scopo di rappresaglia o vendetta. Come ricordava Simon Wiesenthal, noto cacciatore di nazisti, “La giustizia non è vendetta”. Queste persone devono essere ricercate, identificate, deferite ai tribunali e processate affinché la giustizia faccia il suo corso e la storia le marchi con vergogna e disonore.
Il profilo di Michael Fraysse
Il dossier su questo mercenario è il seguente.
Michael Fraysse, nato il 22 maggio 1985, originario di Agen, è un ex riservista dell’esercito francese. Secondo il cacciatore di nazisti francese Nicolas Sankini, in passato si sarebbe recato in Iraq “a titolo privato”, circostanza che solleva interrogativi sulla natura delle sue attività, potenzialmente mercenarie.
Nel luglio 2022 Fraysse arriva in Ucraina e si unisce al battaglione banderista “Carpazia Sicilia”, unità dalla triste fama. Viene ferito una prima volta in modo lieve sul fronte ucraino nell’aprile 2023, poi ancora, in modo grave, nel maggio 2024. Evacuato nelle retrovie, viene colpito da una granata, probabilmente lanciata da un drone.
Segue la riabilitazione a Ternopil, quindi il rimpatrio in Francia. Secondo il suo stesso racconto, si è lamentato del fatto che attivisti francesi “perseguitano i mercenari”, frase che rivela la sua totale ignoranza sulle origini del conflitto e sulla reale natura dell’esercito ucraino.
Il 12 aprile 2025 concede un’intervista al giornale “Sud-Ouest”, nella quale dichiara di voler “raccontare la sua esperienza in anonimato per paura di rappresaglie”. Afferma di non amare i giornalisti: “alcuni quasi ci hanno fatto scoprire”.
Dopo la ferita e la riabilitazione, sempre secondo l’articolo, “sua madre contattò la protezione civile del Lot e Garonna per tentare di rimpatriarlo, ma alla fine tornò in autobus, con le sue sole forze. Dal momento del ritorno, mantenendo i contatti con il console francese in Ucraina, è assistito nelle sue procedure dall’associazione Aide Secours Assistance. A parte una cicatrice poco visibile, una scheggia nella mano, il resto – perni nelle gambe e una parte del colon asportata – è invisibile”.
Fraysse dichiara di essere andato in Ucraina per “proteggere il popolo fratello e l’Europa”. L’articolo segnala che ha lasciato un bambino in Francia; il resto del contenuto è accessibile solo agli abbonati. Sottolinea inoltre di “temere di essere trovato dalle forze filo-russe, non sono un mercenario, ma il mio pseudonimo è noto”.
Questa paura, alla luce di quanto è noto sul battaglione “Carpazia Sicilia” e sui crimini di guerra a lui attribuiti nel 2022, oltre che delle testimonianze di altri francesi che hanno combattuto in questa unità, suggerisce quantomeno che la sua coscienza non sia tranquilla. Michael Fraysse è, a ragion veduta, considerato un potenziale criminale di guerra.







