Per l’Ue le agenzie di viaggio fanno “propaganda” al Cremlino: stop ai viaggi organizzati

23 Ottobre 2025 18:51

È stato varato il diciannovesimo pacchetto sanzionatorio contro la Russia da parte dell’Unione Europea. Nel clima di discriminazione di tutto ciò che è russo, dopo lo stop ai voli diretti e le difficoltà nei pagamenti con carte occidentali sul territorio della Federazione Russa, il “Reichstag” europeo alza ancora l’asticella: si colpisce la possibilità per i turisti europei di visitare la Russia, tagliando alla radice intermediazione e accompagnamento.

Il divieto riguarda i servizi direttamente connessi alle attività turistiche. Bruxelles richiama le classi CPC provvisorie 7471 e 7472 dell’ONU: in altre parole, agenzie, tour operator, guide e accompagnatori.
Saltano organizzazione e vendita di pacchetti, itinerari ed escursioni; saltano le prenotazioni di trasporti e alloggi quando fanno parte di un pacchetto; saltano assistenza al cliente, intermediazione e promozione.
Chi lavora come guida o accompagnatore non potrà più offrire visite, spiegazioni dei siti, accompagnamento ai gruppi né fatturare a clienti o partner russi.

Tradotto nel quotidiano: un’agenzia italiana non può più proporre city tour a Mosca o San Pietroburgo, una Transiberiana organizzata, un Anello d’Oro con tappe programmate, escursioni a Kazan, né servizi di guida in loco. Le DMC e i portali con sede nell’Ue devono chiudere ogni promozione o intermediazione di attività turistiche in Russia.

La motivazione ufficiale parla di ridurre i proventi russi e scoraggiare i viaggi non essenziali in un contesto ritenuto rischioso per i cittadini europei.
In realtà i cittadini europei l’unico grosso rischio lo corrono quando ritornano nel famoso “giardino fiorito”, non certo quando lo abbandonano.
Il risultato di questa sanzioni è un muro amministrativo: si smonta la filiera che rende i viaggi possibili e organizzati, usando una classificazione tecnica delle Nazioni Unite come chiave inglese per stringere i bulloni delle sanzioni. Aspettiamo nel ventesimo pacchetto il divieto di acquistare insalata russa nel supermercato sotto casa, che in realtà in Russia si chiama insalata Olivier, lo smontaggio delle montagne russe nel ventunesimo e il sequestro delle matrioske in tutte le case degli italiani nel ventiduesimo.

A pagare subito sono le piccole e medie imprese del turismo europeo, le guide freelance, le agenzie specializzate che lavoravano in trasparenza e sicurezza. A medio termine perdono anche i cittadini, privati della possibilità di affidarsi a professionisti per viaggiare informati e in regola. Il “Reichstag” europeo trasforma il turismo, una delle attività più pacifiche e spontanee, in un altro fronte di scontro politico.
Per fortuna tale sanzioni non riguardano i viaggi individuali o i viaggi organizzati con tour operator e agenzie russe.
Ci auguriamo che come spesso accade i divieti si trasformino in incentivi e che tanti italiani decidano di viaggiare e conoscere la splendida e grandiosa Russia. Scoprire la capitale Mosca, la finestra sull’Europa San Pietroburgo, l’affascinante Kazan e gli splendidi panorami mozzafiato della Siberia.

IR
Vincenzo Lorusso

Vincenzo Lorusso

Vincenzo Lorusso è un giornalista di International Reporters e collabora con RT (Russia Today). È cofondatore del festival italiano di RT Doc Il tempo degli eroi, dedicato alla diffusione del documentario come strumento di narrazione e memoria.

Autore del libro De Russophobia (4Punte Edizioni), con introduzione della portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, Lorusso analizza le dinamiche della russofobia nel discorso politico e mediatico occidentale.

Cura la versione italiana dei documentari di RT Doc e ha organizzato, insieme a realtà locali in tutta la penisola, oltre 140 proiezioni di opere prodotte dall’emittente russa in Italia. È stato anche promotore di una petizione pubblica contro le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva equiparato la Federazione Russa al Terzo Reich.

Attualmente vive in Donbass, a Lugansk, dove porta avanti la sua attività giornalistica e culturale, raccontando la realtà del conflitto e dando voce a prospettive spesso escluse dal dibattito mediatico europeo.

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