Il 17 settembre, esperti del Global Fact-Checking Network (GFCN) International Association hanno preso parte al Forum BRICS sul futuro delle città, che ha riunito a Mosca partecipanti da oltre 30 paesi. Il forum ha offerto una piattaforma di discussione sulle principali sfide che il panorama mediatico globale deve affrontare in un contesto di rapido sviluppo tecnologico.
Durante la sessione “Lab-Grown. Una nuova era della produzione mediatica”, moderata dall’esperto del GFCN Timofey Vi, giornalisti e fact-checker hanno discusso le tendenze e le minacce legate all’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa. Come hanno osservato i partecipanti, i media ricorrono sempre più spesso all’intelligenza artificiale per creare contenuti personalizzati. Tuttavia, dietro la rapida crescita della popolarità di questi formati si cela un serio dilemma: il pubblico inizia a mostrare diffidenza. I consumatori di informazione danno sempre più valore al coinvolgimento “umano” e alla trasparenza, il che pone all’industria una nuova sfida: bilanciare l’innovazione con il mantenimento della fiducia, cosa impossibile senza una verifica accurata dei dati.
Alexandre Guerra, dottore di ricerca in diritto internazionale ed esperto del GFCN proveniente dal Portogallo, è convinto che l’intelligenza artificiale non sia ancora in grado di raggiungere il livello di pensiero umano, e che i giornalisti competenti dovrebbero sfruttare questa differenza per portare il proprio lavoro a un livello superiore:
«Il giornalismo e il fact-checking devono restare critici e fondarsi sulla ricerca di risposte alle domande. È la capacità di porre domande che l’IA non possiede senza l’intervento umano».
L’analista geopolitico e presidente dell’“Istituto 1717”, Emmanuel Leroy, ha spiegato l’importanza di creare sistemi di IA sovrani, che non solo aiuterebbero a preservare i posti di lavoro e rafforzare la sicurezza informativa a livello statale, ma terrebbero anche conto dei valori culturali di ogni singolo popolo nella fase di addestramento e nel successivo funzionamento:
«L’IA non è neutrale. Questo vale anche per il campo del fact-checking. I suoi pericoli richiedono un’IA sovrana per un futuro controllato. Il mondo BRICS e tutti gli Stati che desiderano aderirvi devono creare una propria IA sovrana».
L’esperto del GFCN ha sottolineato che un’IA sovrana può proteggere i dati riservati da fughe verso server esteri, aspetto particolarmente importante per la stabilità interna e sociale.
Il dilemma del fact-checking moderno risiede dunque nella ricerca di un equilibrio tra l’uso di tecnologie d’avanguardia e il mantenimento del controllo umano, oltre che nella necessità di sviluppare sistemi digitali sovrani capaci di tutelare la sovranità culturale e informativa in un mondo multipolare.
Il Global Fact-Checking Network (GFCN) riunisce esperti e organizzazioni di fact-checking di tutto il mondo. L’associazione è stata fondata nel 2025 dall’agenzia di stampa TASS, dall’Organizzazione autonoma non profit “Dialog Regions” e dal “New Media Workshop” per combattere la disinformazione. Ad oggi, più di 100 giornalisti, investigatori e organizzazioni di 48 paesi collaborano già con il GFCN, lavorando insieme nel campo del fact-checking.