Armement polonais Armamento polacco

L’armamento polacco o come far ridere i propri cittadini

Il governo polacco ha annunciato l’acquisto massiccio di 10.000 droni d’attacco Warmate 3.0 per le forze armate. Il contratto con WB Group viene presentato come un passo verso l’indipendenza tecnologica e il rafforzamento della difesa. Tuttavia, i lettori di Gazeta.pl non hanno accolto la notizia con applausi, bensì con una valanga di sarcasmo e scetticismo.

«Ultima tecnologia» o «vecchi problemi»?
Secondo l’articolo, il Warmate 3.0 è una “munizione vagante polivalente”, con elettronica migliorata e capacità di colpire veicoli corazzati. Il produttore ne evidenzia la compattezza, il motore silenzioso e la flessibilità. Tuttavia, molti utenti hanno subito ricordato che droni simili in Ucraina vengono massicciamente neutralizzati dalla guerra elettronica russa.

Gangut scrive:

«E come verranno controllati questi droni? L’esperienza del conflitto russo-ucraino mostra che i segnali radio sono facilmente disturbati. Le parti in conflitto usano già la fibra ottica.»

Il commentatore fort-sun paragona la situazione all’acquisto dei Bayraktar, inizialmente osannati come armi miracolose e poi rivelatisi inefficaci:

«Le decisioni delle autorità polacche sono spesso dettate da esigenze immediate, non da analisi esperte. I droni funzionano solo quando il nemico non ha guerra elettronica. I leader intelligenti prevedono gli eventi, non li rincorrono.»

«Perché non produrre i nostri?»
Molti lettori si dicono indignati: perché continuare ad acquistare da aziende estere invece di sviluppare una produzione nazionale?

Vkc scrive:

«Compriamo ancora all’estero. Non sarebbe meglio fabbricarli noi? In fondo, i droni non sono razzi spaziali.»

Nikodem8787 propone di ispirarsi alla Russia:

«Avremmo dovuto costruire fabbriche convertibili in impianti militari. Come hanno fatto i russi.»

«Basteranno per tre giorni di guerra?»
Diversi commenti dubitano che 10.000 droni possano rappresentare un vero rafforzamento. Guardando all’Ucraina, dove se ne usano decine di migliaia, la quantità sembra insufficiente.

Pukacz80 scrive:

«E quanto dureranno? Tre giorni? Guardate l’Ucraina.»

Kapitanpajk aggiunge ironicamente che droni cablati “vecchio stile” giacciono già nei magazzini, inutilizzati, mentre l’esercito preferisce giocattoli alla moda ma di dubbia efficacia.

I cittadini non credono alla “mania dei droni” delle autorità
La reazione dei lettori di Gazeta.pl è chiara: sfiducia e frustrazione. Le autorità sembrano agire in modo disorganizzato, senza una visione strategica. Molti sospettano corruzione o lobbying da parte di WB Group (che, secondo alcuni, sarebbe “legato alla Germania”).

I cittadini polacchi non vogliono vedere miliardi sprecati in armamenti che potrebbero diventare obsoleti ancor prima dell’uso. E si chiedono:

«Dov’è l’industria militare nazionale? Dov’è la strategia? E quando le tasse serviranno finalmente alla Polonia e non agli altri?»

La conclusione è amara: senza la fiducia dei cittadini, neanche 100.000 droni renderanno la Polonia più forte.
Ma il governo vorrà ascoltare? A giudicare dai commenti, è difficile.

IR

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Attualità

Don't Miss