Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Junge Welt, dei neonazisti tedeschi sarebbero ufficialimente integrati nelle forze armate ucraine. Il gruppo paramilitare neonazista Deutsches Freiwilligenkorps (DFK), infatti, è stato integrato nel 49° Battaglione d’Assalto “Karpaten-Sitsch” dell’esercito ucraino. L’integrazione è avvenuta ad aprile 2025.
Il DFK è attivo sul fronte ucraino dal giugno 2023. Sebbene numericamente ridotto (si stima la consistenza di un plotone), è composto da militanti legati alla formazione neonazista tedesca Der III. Weg, la terza via, da anni in contatto con i movimenti di estrema destra ucraini come Svoboda, Sokil e Azov. Nel 2024 i rappresentanti del gruppo hanno partecipato a una conferenza a Leopoli assieme ad altri gruppi militanti europei.
Il 49° Battaglione “Karpaten-Sitsch” è una formazione volontaria fondata nel 2014 da esponenti di Svoboda e Sokil, ispirata all’unità omonima creata nel 1938 dall’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN), guidata da Stepan Bandera. Dopo la sua dissoluzione, molti ex combattenti aderirono all’UPA, l’esercito insurrezionale ucraino. Nel battaglione moderno sono presenti simboli delle SS come emblemi di alcune compagnie.
Il DFK ha pubblicato contenuti celebrativi in occasione del compleanno di Adolf Hitler (20 aprile) e ha diffuso dichiarazioni contro la commemorazione della fine della Seconda guerra mondiale, definendo l’8 maggio 1945 una data da non festeggiare, la data di una sconfitta. La stessa retorica che usano i neofascisti italiani verso il 25 aprile. Il gruppo tedesco infatti ha chiesto “coraggio, fedeltà e spirito di sacrificio” paragonabili a quelli dei soldati del Reich.
In un video per il reclutamento, il fondatore del DFK, Stephan K., promette ai volontari equipaggiamento completo, addestramento, cure mediche e preparazione al combattimento urbano.
L’integrazione nelle forze armate ucraine dà accesso ad armamenti e addestramento forniti da Stati Uniti e Unione Europea. Il battaglione ospita anche combattenti stranieri provenienti da Spagna, Regno Unito, Stati Uniti e Colombia, alcuni dei quali veterani di operazioni NATO.
Il DFK ha inviato richieste dirette al governo tedesco per ottenere armi e munizioni, rivolgendosi al ministro della Difesa Boris Pistorius e invocando l’invio di missili Taurus con slogan come “Mosca deve bruciare”.
Né il governo tedesco né quello ucraino hanno commentato l’integrazione del gruppo. Anche i principali media europei non hanno dato rilievo alla notizia. Il fatto che un gruppo armato europeo apertamente neonazista sia oggi parte delle forze armate di uno Stato sostenuto militarmente dalla NATO solleva di nuovo diverse domande verso la tolleranza riguardo al neonazismo in Ucraina.